Giornata Mondiale del Teatro 2024

La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita dall’International Theatre Institute e da esperti dell’UNESCO e celebrata per la prima volta il 27 marzo 1962. Da allora viene celebrata ogni anno nella stessa data.

Per questa giornata particolare viene chiesto a una personalità sempre diversa di scrivere un messaggio sul teatro e sulla cultura della pace.

Per il 2024 è stato scelto lo scrittore e drammaturgo norvegese Jon FOSSE.
Il suo messaggio sarà letto nei teatri, nelle scuole, nelle biblioteche, nei luoghi di cultura in tutto il mondo.

«L’arte, la buona arte, riesce, in modo meraviglioso, a coniugare l’assolutamente unico con l’universale. Ci permette di comprendere ciò che è diverso – ciò che è estraneo, si potrebbe dire – in quanto universale. Così facendo, l’arte supera i confini tra le lingue, le regioni geografiche, i paesi (…)
La guerra è la battaglia contro ciò che risiede nel profondo di ognuno di noi: qualcosa di unico. Ed è anche una battaglia contro l’arte, contro ciò che risiede nel profondo di ogni arte. (…)
Ho parlato qui dell’arte in generale, non del teatro o della drammaturgia in particolare, perché, come ho detto, tutta la buona arte, in fondo, si basa sulla stessa cosa: prendere l’assolutamente unico, l’assolutamente specifico, per renderlo universale. (…)
La guerra e l’arte sono opposti, proprio come lo sono la guerra e la pace. È semplicemente così. L’arte è pace»

Messaggio intero di Jon Fosse

Biografia
Jon Fosse (1959) è un noto scrittore norvegese, conosciuto per la sua vasta produzione che comprende opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini. Premio Nobel per la Letteratura nel 2023, Fosse è uno dei drammaturghi più rappresentati al mondo e il suo lavoro è stato tradotto in oltre cinquanta lingue, con produzioni presentate su oltre mille palchi in tutto il pianeta. Le sue opere introspettive, che spesso sconfinano nella prosa lirica e nella poesia, continuano la tradizione drammatica stabilita da Henrik Ibsen nel XIX secolo. I romanzi dello scrittore norvegese vengono descritti come postmodernisti per il loro minimalismo, il lirismo e l’uso non convenzionale della sintassi. Romanzi come “Morgon og kveld” (2000) e “Det er Ales” (2004), la trilogia “Trilogien” (2016) e il progetto di settologia di cui fa parte “Det andre namnet” (2019) approfondiscono l’essenza della condizione umana, affrontando i temi dell’incertezza, dell’ansia della vita quotidiana, dell’amore e della perdita. Fosse ha ottenuto riconoscimenti internazionali come drammaturgo con l’opera teatrale “Nokon kjem til å komme” (1996), nota per la radicale riduzione del linguaggio e la potente espressione delle emozioni umane. Con il suo stile di scrittura unico e la profonda esplorazione delle situazioni quotidiane, si è affermato come una figura di spicco della letteratura e del teatro contemporanei.

Traduzione dall’inglese di Roberta Quarta – Centro Italiano dell’International Theatre Institute (ITI Italy)