

Compagnia calabrese di teatro contemporaneo, diretta da Massimo Barilla e Salvatore Arena, impegnata nell’ambito della nuova drammaturgia e del teatro civile, vincitrice del Premio della Critica 2019 ANCT. Riconosciuta e finanziata dalla Regione Calabria ai sensi della legge 19/2017 come impresa di produzione teatrale.
Mana Chuma sceglie fin dal principio di confrontarsi soprattutto con l’identità culturale e storica del territorio meridionale, provando a far convergere il recupero di storie, figure, moduli e stili attinti dalla tradizione culturale locale e mediterranea, con l’utilizzo di forme artistiche innovative, sviluppando un proprio approccio alla drammaturgia legato alla contaminazione tra linguaggi differenti, e curando in particolar modo la ricerca sullo spazio e la sperimentazione di luoghi “altri” per il teatro.
Mana Chuma pensa i propri spettacoli come piccoli progetti di ricerca in collaborazione con teatri, festival ma anche organizzazioni della società civile, scuole, dipartimenti universitari, archivi, camere penali e organizzazioni di magistrati.
Inoltre Mana Chuma ha ampliato negli anni i propri percorsi di ricerca, provando a capitalizzare le esperienze acquisite lungo il percorso e offrendo maggiore spazio alle competenze multidisciplinari del proprio nucleo artistico (musica, video, poesia, drammaturgia, cinema, danza, tecnologie interattive).
Anche attraverso le proprie reti territoriali nazionali e internazionali, Mana Chuma costruisce il proprio percorso artistico in stretta connessione con politiche culturali educative e sociali, di economia civile culturale inclusiva, (multiculturale, maschile/femminile, etc.), che abbia come riferimento principale da un lato la promozione di pratiche di cittadinanza attiva, di lotta alle mafie, di costruzione partecipata di modelli culturali ed economici alternativi a quelli devianti, dall’altro la promozione di processi creativi aperti al confronto tra i linguaggi e le culture, che guardano a una dimensione internazionale.
Con “Come in granello di sabbia” ha vinto il Premio Selezione In-box 2016 ed è stata ospitata. nella programmazione degli Istituti Italiani di Cultura di Parigi e La Valletta, di Teatri Pubblici quali il Teatro Biondo di Palermo e il Teatro Vittorio Emanuele di Messina oltre che di importanti festival e Circuiti Regionali.
Reti
• Teatro delle Rane
• Astragali Teatro
• Associazione Soledad
• Circolo del Cinema Charlie Chaplin
• Fondazione Giuseppe Gulotta
• Teatro dei 3 Mestieri
Reti
•Fondazione Horcynus Orca (socio)
•Latitudini Rete di nuova drammaturgia siciliana (socio)
•International Theatre Institute Italia (ITI)
•IETM – International Network for Contemporary Performing Arts
Enti
• Regione Calabria
• Regione Sicilia
• Ente Parco Nazionale d’Aspromonte
• Comune di Bova
• Comune di Reggio Calabria
• Area Metropolitana di Reggio Calabria
• Università degli Studi di Messina
• Università degli Studi di Reggio Calabria
• GAL Area Grecanica
Internazionale
• Maison Antoine Vitez
• Arts Council Malta
• Teatru Malta
• University of Malta
• Istituto italiano di cultura La Valletta
• Istituto italiano di cultura Parigi
• Premio della Critica 2019 ANCT (Associazione Nazionale dei Critici Teatrali)
• Premio Dante Cappelletti 2019 – finalista con F-Aìda (studio)
• Premio Selezione In-box Blu 2016 con Come un granello di sabbia
• Premio Ustica per il Teatro 2009 – finalista con La Cisterna
• Patrocinio dell’Ente Teatrale Italiana sull’intera attività (2005)
• Premio Riccione per il Teatro 2005 – finalista Salvatore Arena con Longa è a jurnata
• Premio Ustica per il Teatro 2003 – finalista con Spine

Massimo Barilla
Massimo Barilla (Reggio Calabria, 1972), drammaturgo, poeta, sceneggiatore e regista, già direttore del Teatro Siracusa di Reggio Calabria, è responsabile dell’area culturale della Fondazione Horcynus Orca di Messina.
Dirige Mana Chuma Teatro (Premio della critica 2019), per la quale ha scritto e diretto, tra l’altro, Spine (finalista Premio Ustica per il teatro 2003); Di terra e di sangue (2005);’70voltesud (2007); Come un granello di sabbia /Giuseppe Gulotta, storia di un innocente (Premio Selezione In-box blu 2016); F-Aìda (2019) e Calmarìa (2022).
Per il cinema ha scritto e diretto il film 26 settembre 1970 / il cielo limpido, ed è autore di soggetto e sceneggiatura del lungometraggio Primula Rossa (2019).
Ha pubblicato: Ossa di crita (Mesogea, 2020), raccolta di poesie in dialetto reggino, riprese anche nella guida letteraria Stretto di carta di Dario Tomasello (Il Palindromo, 2021); il racconto “Tre ombre piccole davanti al mare” in Dentro più dentro dove il mare è mare (Historica, 2021); ampi estratti di due sue drammaturgie in 1990-2020. Le théâtre italien en résistance (Les Éditions théâtrales, Parigi, 2020).
Ha tradotto dal maltese con l’autrice e con Virginia Monteforte il volume di poesie di Elizabeth Grech, Terre sospese (Capire edizioni, 2019).
Come poeta e scrittore, ha rappresentato l’Italia al Malta Mediterranean Literature Festival 2018.
Foto: Virginia Monteforte
Salvatore Arena
Nasce in Calabria nel 1965. Studia tra Barcellona e Messina, vive a Reggio Emilia. Siciliano di origine, emiliano d’adozione.
Attore regista e drammaturgo ha collaborato con artisti importanti quali Marco Baliani (Giufà, San Francesco di Saramago, Bertoldo, Terra Promessa, Decamerone), Letizia Quintavalla (Fango, Il Pinguino senza frac), Scimone e Sframeli (La busta, Pali, Giù).
Dal 2002 co-dirige Mana Chuma Teatro, sviluppando con Massimo Barilla, un percorso di ricerca tra forme altre di narrazione e nuova drammaturgia (Trilogia “A sud della memoria”: Il mondo offeso, Di terra e di sangue, ‘70voltesud, L’ultimo Inganno; Terribìlio di mare; Historia du surdatu; Spine; Lunga notte di Medea; Come un granello di sabbia, Quanto resta della notte, F-Aìda, Calmarìa).
Scrive con Massimo Barilla e dirige Spine spettacolo finalista Premio Ustica 2003.
Scrive il testo Longa è a jurnata con il quale è finalista al Premio Riccione nel 2005.
Come attore vince con lo spettacolo Per la strada il Premio Eolo nel 2006 migliore spettacolo italiano per l’infanzia.
Come attore vince nel 2009 il Premio Ubu con lo spettacolo Pali come migliore novità teatrale italiana.
Scrive e dirige lo spettacolo La cisterna con Massimo Zaccaria, spettacolo finalista al Premio Ustica 2009.
Scrive e dirige con Massimo Barilla lo spettacolo , F-Aìda, finalista del Premio Dante Cappelletti 2019.
Foto: Marco Costantino


Luigi Polimeni
Pianista, arrangiatore e compositore.
Ha effettuato gli studi classici di pianoforte presso il Conservatorio di Vibo Valentia specializzandosi in composizione e arrangiamento presso il CPM (Centro Professione Musica) di Milano e perfezionando la formazione attraverso percorsi formativi con Dino D’ Autorio, Marty Robertson e il M° Gianpiero Reverberi.
Nei primi anni 90’ tra i fondatori (Tastierista e Autore) del gruppo Rock Progressive «LuToDo» e Vincitore per la direzione d’orchestra del Concorso Internazionale di Composizione «Orchestra Giovanile di Spoleto».
Svolge la sua attività di compositore principalmente quale autore di musiche originali per il teatro collaborando con registi e attori tra i quali: Marco Baliani, Salvatore Arena, Maria Maglietta, Nicolaj Karpov e Massimo Barilla.
Per il cinema oltre ad una collaborazione strutturata con diverse case di produzione internazionali per la realizzazione di colonne sonore per documentari, scrive tra l’altro le musiche originali dei lungometraggi Primula Rossa di Franco Jannuzzi e Ferdinando il duro di Bloom Kolektiv e Alberto Valtellina.
Finalista nel 2015 del Concorso Internazionale di Composizione per Orchestra del Metropolitan di New York.
Cura il disegno audio con applicazione della tecnica “Binaurale” e le musiche originali delle produzioni artistico-tecnologiche realizzate presso la sala immersiva interattiva della Fondazione Horcynus Orca.
Aldo Zucco
Scenografo. Docente di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania dal 1993 (dopo aver insegnato nelle Accademie di Reggio Calabria e di Roma. Tra i fondatori del Teatro di figura Le Rane di Reggio Calabria. Collabora stabilmente con Mana Chuma Teatro (Premio della Critica ANCT 2019).
Basa la sua ricerca artistica sullo spazio scenico, inventando e rivisitando drammaturgicamente paesaggi senza tempo e “oggetti ritrovati”.
Tra i lavori più significativi: “Come un granello di sabbia”, Mana Chuma Teatro, Premio selezione IN-BOX BLU; “Pagliacci” di Leoncavallo, regia di Roberta Cortese, Teatro Rendano di Cosenza; “La bella dormente nel bosco” di Ottorino Respighi, regia di Lisa Ferlazzo Natoli, Teatro Rendano di Cosenza; “Elyssa/Didone. La regina errante”, regia di Renato Nicolini e Marilù Prati, Biennale di Venezia; “L’ultimo inganno” testo e regia di Massimo Barilla e Salvatore Arena, Mana Chuma Teatro; “Patria e Mito”, scritto da Renato Nicolini, regia di Ugo Gregoretti, Compagnia Mediterranea Teatro/Le Nozze, Festival dei 2 Mondi di Spoleto; Compagnia Berardi Casolari “Land Rover viaggio per Amore”, Napoli Teatro Festival.
Con Il Teatro delle Rane ha firmato le scenografie di: “Perseo”, “L’Acchiappa Pensieri” e “Piccolo Blu e Piccolo Giallo” di Leo Lionni (primo premio Festival Nuovemani di Amalfi 2000) “Feeria”, “Pierino e il lupo”, “Federico”, “Guizzino”, “Caleidoscopio”, “Verso Betlemme”, “Il figlio della pioggia d’oro”, ”L’isola di Calibano”.
Per la televisione ha lavorato in “Bravo Grazie” edizione Rai 2 e edizione SKY VIVO. Per il cinema in “Figlio di una rivoluzione minore”, di Salvatore Romano e “Primula Rossa” di Franco Jannuzzi.
