Il mito di Oreste, matricida perseguitato dalle Erinni, viene sviluppato drammaturgicamente dai tragici greci, che mettono in evidenza la necessità di un intervento divino per riportare l’equilibrio fra gli uomini, al contempo vittime e colpevoli dei propri atti. In quella che fu una parte della Magna Grecia, i due autori mostrano la tragedia della Calabria, terra bellissima e desolata, teatro di sogni e speranze tradite, di gente perduta in balia del destino