SPINE

La lingua è strumento mobile, dominata dall’uso e dalla funzione, nella quale il “significante” si trasforma, assume colori e suoni nuovi, spiazzanti, ma sempre ai fini di un rafforzamento di “significato”, mai per se stessi, mai per pura ostentazione o funambolismo linguistico. I dialetti, le lingue anzi, si mescolano. Sardo, siciliano, calabrese (non per caso lingue madri degli attori), disposti ad un uso alto, sanno di vita, mai di quotidiano.
Nell’area rimane questo impasto strano di accenti e di lingue, che ha il suo culmine nella parlata del becchino, mescolanza inventata, non lingua dei porti, ma dei morti, zeppa di ultime parole ad essi rubate, dai loro denti disincastrate (francesismi, inglesismi, spagnolismi, germanismi riutilizzati più per fascinazione di suono che di senso).

foto Felice D’Agostino

regia e drammaturgia di Salvatore Arena e Massimo Barilla
con Stefania De Cola, Mariano Nieddu, Lorenzo Praticò
Mercoledì 18 Agosto ore 21,15
Giovedì 19 Agosto ore 23.00
Venerdì 20 Agosto ore 19.00
Sabato 21 Agosto ore 21.15
Domenica 22 Agosto ore 19.00