quanto resta della notte

Il testo nasce dalla necessità di andare oltre la notte per immaginare un tempo dedicato all’amore, per vivere la malattia come guarigione, la morte della madre come riavvicinamento di un figlio alla vita. Un atto d’amore dunque. “Mi piacerebbe mangiare un gelato al limone, disse mia madre. Le tre di notte e tutto chiuso. Un figlio torna a casa dopo tanto e lui che fa? Che fa? Disse mia madre. Va di notte a cercare un gelato fatto di limone, per sua madre”. Vi è in questa conversazione il bisogno di ogni uomo di superare i drammi le morti le contraddizioni, di cercare una fede, una collina che sia luogo di salvezza, dove credere, dove chiedere un’assoluzione.

La storia è un susseguirsi di ricordi, che risvegliano nel cuore del protagonista, Pietro, la verità nascosta. Migliaia di parole collocate nell’arco quotidiano di tre giorni, una via crucis, una madre che va spegnendosi perché rinasca il figlio, come a partorirlo due volte a questo mondo. Un attore, in scena, immobile su una sedia, ancorato, vincolato al racconto, inchiodato, costretto in quello spazio e in quel tempo a non distogliere il corpo da ciò che gli accade dentro, senza alcuna via di fuga. 

Quanto resta della notte
è un urlo muto, quieto-inquieto, cosparso di lacrime e rimorso, sacrificio necessario, gesto estremo nel silenzio. È un appellarsi alla coscienza, all’ascolto degli altri per consegnarsi al perdono. È croce da portare, è fratello da cullare al centro del cuore, è madre da accompagnare all’ultimo gradino. Non vi è fuga, dunque, nè spazio per la finzione. L’immobilità è essa stessa confronto estremo con la vita che si muove, attraverso un parlare con altri che altri non sono che se stesso.

Tommaso Chimenti
Tommaso ChimentiQuanto resta della notte - Andare in fondo per ritornare a respirare - Recensito.it 10 gennaio 2022
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"Un ritorno necessario alle origini, un perdersi per ritrovarsi, un Ulisse che torna nella sua Itaca e la trova cambiata perché capisce come i suoi ricordi siano frutto di rimozioni, di spostamenti che la sua mente copia ha messo in atto per salvarlo dal senso di colpa che lo avrebbe distrutto, schiacciato, portato a fondo. Ma adesso è arrivato il tempo di fare i conti con se stesso e, grazie alla morte della madre che diventa salvifica proprio perché ha il gusto e il prezzo del sacrificio, riesce finalmente a darsi pace, ad abbracciare quel se stesso bambino che non è riuscito a salvarsi."
Paola Abenavoli
Paola Abenavolizoomsud.it - 28 febbraio 2019
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"Ancora una volta, quello offerto da Salvatore Arena è stato molto più di uno "spettacolo". Anche molto più di un esempio di teatro di narrazione. Arena non racconta, è protagonista di un percorso nell'anima (...), un viaggio indietro nel tempo, per mettere ordine nei ricordi, per comprendere cosa sia stata la sua vita, alla ricerca di un perdono che, prima che da parte degli altri, deve nascere da se stesso."
Horcynus Festival Reggio Calabria 2020
Horcynus Festival Reggio Calabria 2020strill.it - 10 settembre 2020
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"Solo sulla scena, seduto su una sedia (...), Salvatore Arena, attraverso un’interpretazione potente e incalzante, ha dato voce e corpo ad un flusso di memoria dolorosa, inesorabilmente impietosa o forse finalmente generosa (...)."
Vincenzo Bonaventura
Vincenzo BonaventuraGazzetta del Sud Milano - 17 gennaio 2022
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"Solo in un palco vuoto, con una sedia unico oggetto scenico, Arena conferma la sua abilità di monologante, grazie a un’intensità fuori dal comune nei toni e nei gesti. La capacità di ricostruire le parole degli altri personaggi, con appena una variazione vocale, rende le emozioni progressive del suo protagonista nell’addentrarsi nei segreti di se stesso."
Manfredi Rutelli
Manfredi RutelliDirettore artistico Teatro Caos di Chianciano Terme
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"A mio modesto parere, ieri pomeriggio al Teatro Caos di Chianciano Terme si è rinnovata la magia della bellezza suprema del teatro. Un attore sublime Un testo potentissimo Grazie Salvatore Arena per affermare con poetica forza che il teatro, quello bello, ancora esiste." Spettacolo del 5 novembre 2023
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