terre sospese
La versione italiana della prima raccolta di poesie di Elizabeth Grech (in maltese “bejn baħar u baħar”, Merlin Publishers, Malta, Febbraio 2019) pubblicata da Capire Edizioni, Forlì
Traduzioni a cura di Virginia Monteforte e Massimo Barilla (con l’autrice)
Collana i Passatori a cura di Davide Rondoni.
Copertina – Elena Miele.
Traduzione con il sostegno del Cultural Export Fund dell’Arts Council Malta.
Mare
“Immergo le dita dei piedi
in te,
e tu
lavi i miei pensieri,
risciacqui il mio sangue.
Mi lascio da te cullare
e nascono
ali
sulla mia schiena”
(traduzione Virginia Monteforte)
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"Tutto viaggia in uno stato di tregua apparente. La maltese Elizabeth Grech (1978, vive a Parigi) descrive nuvole, foglie, passioni, farfalle, silenzi, gioia di maternità e dolenti scomparse di persone amate. Film visionario sulla fragilità umana e la bellezza della vita (...)."
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"Una raffinata poesia che fa da cerniera di bellezza discreta ma potente tra le tante anime del Mediterrano, luogo oggi senza pace che ha bisogno del ristoro di voci come queste per tornare a sentire la profonda ricchezza dell’anima e dell’essere vivi."
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Lettura di poesie in maltese e in italiano tratte da Terre Sospese (Capire Edizioni 2019) - dicembre 2019 e gennaio 2020.
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"La voce di una poetessa così mette in crisi il tempo (...). Le sue parole sono piene dei silenzi necessari all'emersione e all'individuazione dei termini. Una poesia che trema a fianco della vita, dei volti, delle situazioni. Non le vuole coprire, non vuole esserne, neo-romanticamente, l'essenza, né l'enigmistica gnosi. Ne è la risonanza, la captazione."
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“Penso che la scrittura e la lettura della poesia sia un modo che ci permette di andare oltre quello che vediamo in superficie, un atto di lentezza, una forma di resistenza alla frenesia della vita, un modo di vedere la magia in un mondo ossessionato dagli schermi, dalla velocità, un modo per semplicemente prendere il tempo di vivere.” Elizabeth Grech
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"Quella di Elizabeth Grech è poesia raffinata, essenziale, intagliata dai suoni della sua terra di fuoco e di acqua, di carne. La sua voce è di forte intensità, percorsa da sinestesie sensoriali, da odori, colori, sapori che corrono da una sponda all’altra del Mediterraneo."
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"Questa raccolta ci parla di amore – carnale, materno, dipartito, agognato.
In maniera prettamente terrena, ma con quell’occhio che mira al di là di ciò che tocca. Eppure tocca, con tutti i sensi."
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"È il mare in cui Elizabeth si immerge, che compie un vero e proprio rito di purificazione. Il mare sarà elemento geografico, cromatico, di appartenenza e di purezza."
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