LAB II – STORIA E NARRAZIONE | TRA GIORNALISMO E LETTERATURA

Storia è impegno civile / Lab II

Call per la partecipazione al laboratorio II Storia e narrazione | Tra giornalismo e letteratura, il secondo di una serie di 3 laboratori organizzati nell’ambito di Jardin. Hub di comunità per l’innovazione sociale e culturale, sostenuto dall’Avviso Reggio Resiliente (pon metro Città di Reggio Calabria), progetto di Mana Chuma Teatro in ATS con MAG delle Calabrie.

Partendo dagli archivi e dalla memoria storica del territorio, in un percorso partecipato di ricerca delle fonti, letture, visioni di video e filmati storici, ascolto di testimonianze, insieme a giornalisti, registi, artisti ed esperti di media imparerai a viaggiare nella storia contemporanea. Scoprirai come interpretare e narrare i fatti del passato e del presente, attraverso il giornalismo di inchiesta e documentaristico, i linguaggi digitali e le tecniche di scrittura creativa, utilizzando mappe e ambienti virtuali.

Lab 2.  STORIA E NARRAZIONE | TRA GIORNALISMO E LETTERATURA

a cura di Gianfrancesco Turano (scrittore e giornalista l’Espresso)
il 24 giugno 2023
ore 15.00 – 18.00
C/O LA FATTORIA URBANA
via vallelunga Catona , direzione via marina 89135 Reggio Calabria

La fase più recente della letteratura mostra un ritorno alla cronaca come base narrativa per affrontare i temi irrisolti della società italiana ed europea.

L’operazione è di particolare interesse quando affronta le tante zone d’ombra del dopoguerra e, con l’aiuto dell’invenzione, cerca di collegare fra loro i percorsi rimasti interrotti durante i processi giudiziari, gli studi e le analisi degli eventi del dopoguerra o, per utilizzare una definizione più accurata, di quel conflitto a bassa-media intensità nominato in modi diversi: guerra fredda, strategia della tensione, anni di piombo.

Questi vuoti, quando non si tratta di omissioni programmate, non solo rendono problematico il passaggio della cronaca al livello superiore della Storia ma agiscono in modo subdolo sulle coscienze rompendo o mistificando i nodi identitari. In altre parole, rendono impossibile il riconoscersi dell’individuo nelle sue radici e per ciò stesso gli impediscono una costruzione consapevole e coerente del futuro.

Quella valigia che ci portiamo in dote dalla nascita e che contiene il nostro patrimonio e le nostre radici, diventa così un fardello insensato che l’individuo immemore è pronto ad abbandonare alla prima occasione sotto il letto di un albergo di passaggio.

La combinazione tra la letteratura e il giornalismo nella sua dimensione più nobile, che è la cronaca, cerca di impedire la dispersione del patrimonio delle collettività soprattutto quando esistano, come è il caso del Sud e della Calabria che è il sud del sud, condizioni di subalternità economico-culturale vissuta nell’alternanza perversa tra vittimismo e negazionismo.

La ricostruzione della memoria va operata sul terreno, a partire dalle fonti primarie delle testimonianze e delle emeroteche che rischiano una rapida estinzione sotto i colpi di una furia hi-tech che, ormai è chiaro, si è avviata in direzione antagonistica rispetto alle sue premesse di strumento destinato all’elaborazione universitaria.

Mentre le parole radici e identità vengono usurpate dai sovranismi xenofobi, è il momento di tornare a essere greci nella pratica tucididea dell’autopsia integrata con gli strumenti digitali.

Gianfrancesco Turano – è inviato speciale dell’Espresso dove lavora dal 2009 come giornalista d’inchiesta. Laureato in letteratura greca a Milano, traduttore e drammaturgo vincitore del premio Ater (1989), ha frequentato la scuola di giornalismo del Corriere della sera (1987-89), ha lavorato al Mondo e ha scritto per i principali periodici italiani.
Ha pubblicato i romanzi Ragù di capra (2005), Catenaccio! (2006), L’ultima bionda (2007), Remedia amoris (2009), Contrada Armacà (2013). Dopo Salutiamo, amico romanzo sulla rivolta di Reggio Calabria del 1970 uscito per Giunti nel 2020, ha pubblicato il romanzo storico Pólemos nel 2022, sempre per Giunti.

 

Per partecipare, invia la tua candidatura raccontando chi sei e perché vuoi partecipare in 500 caratteri entro il 17 giugno scrivendo su:

info@manachumateatro.it