Seminari e laboratori: nasce lo Spazio Jardin a Catona

Negli scorsi giorni, Mana Chuma ha organizzato una serie di seminari per avviare il percorso di recupero dello spazio Jardin, un ex sala per ricevimenti attiva per molti anni nel quartiere di Catona. Abbandonata da tempo, la sala e i suoi spazi annessi sono stati affidati in comodato d’uso dalla proprietà, la famiglia Votano, alla compagnia Mana Chuma Teatro che, assieme a una serie di altri partner, associazioni ed enti, la farà rivivere in una dimensione sociale, culturale ed educativa.

 

 

Questi seminari sono stati organizzati nell’ambito di “Jardin. Hub di comunità per l’innovazione sociale e culturale”, sostenuto dall’Avviso “Reggio Resiliente” (PON Metro Città di Reggio Calabria), progetto in ATS con la cooperativa sociale MAG delle Calabrie.

Durante la mattina, gli incontri tra gli organizzatori intitolati rispettivamente “Innovazione del purpose. Definizione dell’identità e del design dello spazio”, “Jardin. Governance e sostenibilità dello spazio”, “Jardin e gli altri. I luoghi di rigenerazione” avevano l’obiettivo di discutere e riflettere sui possibili percorsi da intraprendere in questo spazio.
Nel pomeriggio si sono svolti degli incontri con associazioni, cittadini e istituzioni locali in un confronto aperto per identificare i bisogni specifici del territorio.

foto di Marco Costantino

“Per noi è fondamentale che l’apertura dello spazio coincida con l’avvio di un processo condiviso con le persone che vivono il quartiere, senza la cui presenza e partecipazione attiva il nostro progetto non avrebbe senso. Siamo qui per raccogliere le istanze e comprendere le esigenze della comunità locale e lavorare insieme”, ha affermato il direttore di Mana Chuma Teatro, Massimo Barilla.

Parallelamente ai seminari, Mana Chuma Teatro ha organizzato due laboratori aperti:
Il martedì 20 si è tenuto “Giornalismo e gamification. Gli spazi dell’interazione”, a cura di Claudio Calveri, Luigi Polimeni, Lorenza Fruci mentre sabato 24 giugno, il giornalista reggino Gianfrancesco Turano, firma di punta del settimanale “L’Espresso”, ha curato “Storia e narrazione. Tra giornalismo e letteratura”, un laboratorio dedicato al valore della memoria e a come si possano ibridare giornalismo e letteratura.