In un articolo pubblicato di recente sul sito Babelmed, rivista online sulle culture e sociétà del Mediterraneo, con cui collabora da tanti anni, Elizabeth Grech racconta la magia degli incontri che ci sono dietro alla pubblicazione in altre lingue della sua raccolta di poesie.
È il caso del suo primo volume “bejn baħar u baħar”, originariamente pubblicato in lingua maltese da Merlin Publishers nel 2019 e poi uscito lo scorso gennaio anche in arabo con il titolo di ين بحر وبحر per la casa editrice egiziana Sefsafa Publishing, con la traduzione dal maltese di Maria Pakkala.
Elizabeth si sofferma sull’importanza dei festival letterari che permettono incontri inaspettati e la nascita, apparentemente casuale, di nuove collaborazioni, di scambi umani e culturali ricchi di significato.
Leggi l’articolo in inglese “About Translation and Encounters”
Leggi l’articolo in francese “Histoires de traductions et rencontres”
Foto di Katel Delia per Inizjamed.
Terre sospese – con le traduzioni in italiano di Massimo Barilla e Virginia Monteforte